Sviluppare strategie e soluzioni tecnologiche innovative per migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi nelle aree considerate vulnerabili del Distretto artistico-storico e culturale di Camerino. È l’obiettivo del progetto ARCH (Advancing Resilience of historic areas against Climate-related and other Hazards), finanziato dal Programma Horizon 2020 e coordinato dal Fraunhofer Institute e realizzato, per la parte italiana, da ENEA, INGV, Comune e Università di Camerino.
Attraverso un approccio multi disciplinare e co-creativo in collaborazione con autorità e associazioni locali, il progetto mira a individuare soluzioni innovative per la protezione fisica delle comunità e dei beni storico-artistici e tecnologici, ma anche a sviluppare strategie adattive per la mitigazione e la gestione dei rischi e strumenti tecnologici – come sensori, sistemi per l’analisi del rischio e sistemi di supporto alle decisioni – che a conclusione delle attività saranno “lasciati in eredità” al territorio.
“ENEA e INGV con le proprie competenze complementari realizzeranno un sistema tecnologico in grado di fornire una continua previsione del rischio da eventi naturali nel territorio ed i conseguenti sistemi di allerta, per consentire al Distretto di prevenire gli impatti di eventi naturali avversi, ridurne le conseguenze sul territorio ma anche i possibili danneggiamenti al patrimonio e alle infrastrutture critiche che offrono servizi primari ai cittadini”, spiega Sonia Giovinazzi, del laboratorio ENEA di Analisi e protezione delle infrastrutture critiche e referente dell’Agenzia nel progetto.
“I nostri interventi, oltre che fornire tecnologie per il Supporto alle Decisioni, saranno anche rivolti, in collaborazione con INGV, alla realizzazione di sistemi per simulare eventi sismici per lo studio di possibili scenari sui quali mettere a punto le strategie di gestione delle emergenze ma anche sensoristica di nuova generazione da dislocare sul campo per monitorare gli edifici di maggiore rilevanza architettonica e storico-artistica”, evidenzia Vittorio Rosato, responsabile del laboratorio ENEA di Analisi e protezione delle infrastrutture critiche e coordinatore di EISAC.it, il nodo Italiano dell’European Infrastructure and Simulation Analysis Centre, un Centro di Competenza realizzato da ENEA e INGV per il supporto all’analisi del rischio sulle Infrastrutture Critiche in Italia.
“INGV sarà impegnato insieme ad ENEA ed UNICAM, con anche il supporto del Comune di Camerino, nella realizzazione di una rete sperimentale diffusa di sensori accelerometrici sul territorio e all’interno di edifici selezionati, che consentirà il monitoraggio continuo con trasmissione delle registrazioni ai nostri centri di calcolo per l’elaborazione dei dati in caso di eventi sismici significativi”, sottolinea Antonio Costanzo ricercatore dell’INGV e coordinatore delle attività dell’Ente per il progetto. “Le elaborazioni saranno gestite tramite i Sistemi Informativi che implementeremo dell’ambito del progetto ed andranno ad alimentare il Sistema di Supporto alle Decisioni, così rendendo disponibili le informazioni in tempo quasi reale a coloro che saranno deputati a prendere eventuali decisioni. Per una funzionale implementazione di questi sistemi, risulta fondamentale lo scambio continuo con le parti interessate che operano sul territorio”, aggiunge Costanzo.
“L’Università di Camerino metterà a disposizione esperienze e competenze di diverse discipline nella definizione di strumenti decisionali innovativi, partendo da una sperimentazione sul distretto di Camerino. In particolare, verranno integrati modelli previsionali di risposta degli edifici storici elaborati sulla base della sequenza sismica del 2016 con le informazioni ottenute da sistemi integrati di monitoraggio del patrimonio, con l’obiettivo di restuire un quadro complessivo e dettagliato del livello di rischio dei beni culturali”, spiega Andrea Dall’Asta, coordinatore del progetto per l’Ateneo camerte. “Il sistema dovrebbe fornire un importante supporto agli enti destinati alla tutela dei beni culturali, permettendo una razionale e consapevole programmazione e allocazione delle risorse per la prevenzione, rendendo possibile interventi tempestivi nel caso di pericolosi deterioramenti del bene, migliorando l’efficacia delle azioni da intraprendere nelle situazioni di emergenza”, conclude Dall’Asta.
“Il Comune di Camerino, in qualità di città pilota del progetto e con il costante supporto di UNICAM, ricoprirà il ruolo fondamentale di coordinatore degli stakeholder e dei partner nazionali” spiega Riccardo Pennesi, consigliere e referente comunale del progetto ARCH. ”Svilupperemo nuove modalità di approccio per affrontare il tema della conservazione del patrimonio culturale che Camerino possiede ma che purtroppo sconta il danneggiamento dovuto al sisma 2016. Ci confronteremo con le altre tre città pilota Amburgo, Valencia e Bratislava – aggiunge Pennesi – su ulteriori problematiche ma che comunque potranno essere portate avanti parallelamente, con un riferimento particolare al rischio idrogeologico e ad altre calamità naturali. Il Comune di Camerino è presente con determinazione in questo progetto europeo e supporterà la raccolta dei dati e la loro elaborazione che avverrà attraverso un’equipe di un ingegnere, un architetto e un’esperta di opere d’arte, incaricati proprio grazie ai fondi messi a disposizione dall’Unione europea”.