Verso una possibile proroga per il Superbonus 110%
Verso una possibile proroga per il Superbonus 110%

Verso una possibile proroga per il Superbonus 110%

Si va verso una possibile proroga di un anno per il Superbonus 110%, la misura di incentivazione, introdotta dal decreto-legge “Rilancio” del 19 maggio 2020, che punta a rendere più efficienti e più sicure le proprie abitazioni.

Il Recovery Plan sta infatti per portare una proroga del superbonus 110% fino al 31 dicembre 2023. Significa che ci saranno altri 12 o 18 mesi (a seconda di quando iniziano i lavori) per beneficiare della maxi-detrazione.

Questa è la novità contenuta nelle schede relative al Recovery che il Governo ha fatto avere alle commissioni parlamentari per l’esame di rito insieme al piano di investimenti da realizzare grazie ai soldi che arriveranno dall’Unione europea. Un piano già elaborato dall’Esecutivo di Giuseppe Conte e ora rivisto da Mario Draghi e dai suoi uomini in chiave più europea.

Nelle schede recapitate in Parlamento si legge la volontà del Governo di ampliare fino al 31 dicembre 2023 gli effetti del superbonus. Ad oggi, era stata approvata una proroga fino al 2022 in doppia modalità. In teoria, l’agevolazione per ottenere una detrazione del 110% sui lavori di efficientamento energetico degli edifici arriva fino al 30 giugno 2022. Tuttavia, se entro quella data lo stato di avanzamento dei lavori sarà arrivato almeno al 60% del totale, si può beneficiare del superbonus per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022. Quindi, a seconda di quando cominciano gli interventi e dal punto a cui si arriva a metà giugno dell’anno prossimo, ci saranno 12 o 18 mesi in più per accedere all’agevolazione.

È vero che il testo arrivato alle commissioni parlamentari potrebbe ancora cambiare, ma il fatto che la possibile proroga sia stata inserita nell’attuale piano è estremamente significativo. Di un prolungamento del beneficio fiscale, infatti, si era parlato già nello scorso Governo, dietro la spinta del Movimento 5 Stelle che voleva una copertura temporale maggiore. La questione era stata, addirittura, motivo di frizione con l’allora ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e fu accantonata.

Ora, l’attuale Governo la rispolvera e la ripropone in Parlamento nell’ambito del Recovery Plan, anche se bisognerà ancora sentire il parere dell’attuale capo del Mef, Daniele Franco.

FONTE: www.laleggepertutti.it

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