Valorizzare gli scarti dell’agricoltura minimizzando la produzione di rifiuti e l’impatto ambientale. Rice House, startup nata dalla ricerca di soluzioni sostenibili e alternative per l’architettura odierna, ha sperimentato con successo l’utilizzo della paglia di riso come materiale ecocompatibile e riutilizzabile a fine vita. A guidarla c’è Tiziana Monterisi, CEO & Founder di Rice House.
Architetto, in che modo Rice House rappresenta un esempio concreto di economia circolare?
“Perché il nostro impegno è quello di prendere le materie prime dall’ambiente, trasformarle, utilizzarle, smaltirle per poi re-immetterle nell’ambiente stesso da cui sono state prelevate. Un futuro sostenibile si costruisce attraverso l’utilizzo di materiali che siano a zero impatto ambientale, sfruttando quello che la natura e i sottoprodotti delle lavorazioni primarie mettono a disposizione, come ad esempio la lolla e la paglia di riso”.
La paglia di riso, appunto. Come vi siete avvicinati a questo materiale?
“Siamo partiti da una paglia di riso che non viene utilizzata per gli animali perché contiene tanta silice. Ma se non va bene per la zootecnia, diventa invece importante per l’edilizia perché risulta un materiale isolante che garantisce la possibilità di costruire con prestazioni altamente performanti dal punto di vista energetico”.
Quali sono i vantaggi?
“In primis, appunto, le performance energetiche che sono molto elevate. Questo avviene, in particolare, perché un edificio isolato in paglia non ha bisogno di riscaldamento, sono quelle che vengono chiamate case “passive”, con spese di gestione molto basse.
E così la paglia, ma anche altri materiali come la lolla e l’argilla, possono entrare nei processi di costruzione perché hanno eccellenti proprietà energetiche”.
Quali sono le potenzialità in Italia?
“Sicuramente altissime, e a far crescere ulteriormente il mercato può contribuire l’ecobonus sull’edilizia al 110%. La versatilità di questa risorsa è particolarmente importante perché non impatta sull’ambiente e, ad esempio, possiamo passare dalla paglia usata come cappotto termico o isolante per gli edifici nuovi ai pannelli precompressi in paglia trinciata. In più, se ne trova in quantità elevata, tanta da poter cambiare non solo il concetto di edilizia ma anche per avventurarsi in altri settori. Noi stiamo provando a farlo con gli imballaggi e con oggetti di design e moda utilizzando gli scarti del riso”.