In Aula della Camera dei Deputati, è stata presentata una Mozione , a firma del Gruppo M5S (1-00547) sulla proroga del Superbonus 110% e sul tema del caro materiali in cui vengono citati i dati ANCE.
Nelle premesse, in particolare, viene evidenziato che:
-le detrazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche hanno contribuito in misura determinante al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico, come dimostra il fatto che, a livello settoriale, il residenziale ha già ampiamente superato l’obiettivo atteso al 2020 dal Piano d’azione italiano per l’efficienza energetica;
–secondo i dati dell’Ance, diffusi a metà maggio 2021, in Italia vi è stato un aumento sensibile del prezzo dell’acciaio per cemento armato (+117 per cento tra novembre 2020 e aprile 2021), del rame (+17 per cento), del petrolio (+34 per cento), di polietileni (+48 per cento), ma anche dei prodotti legati all’impiantistica e ai serramenti, nonché il prezzo dei ponteggi;
-tale dinamica è collegata a tre principali questioni che non sembrano risolversi velocemente e rischiano di esacerbare ulteriormente la dinamica rialzista delle materie prime e dei materiali di base per l’edilizia: le problematiche nella filiera a causa del COVID-19; la richiesta da Usa e Cina, che hanno attivato vasti programmi di opere pubbliche; il rimbalzo tecnico del Pil per la ripresa post-pandemia;
– a maggio 2021, l’Ance ha chiesto di introdurre per il settore degli appalti pubblici, meccanismi automatici di revisione dei prezzi con rilevazioni ogni 3 mesi e aggiornamenti per scostamenti maggiori dell’8 per cento, riconoscendo altresì la possibilità di recuperare tali somme dai ribassi, dalle spese per imprevisti, dalle somme a disposizione della stazione appaltante, chiedendo altresì di istituire un apposito fondo per coprire le maggiori spese in quelle situazioni in cui non vi sarebbe la capienza necessaria dalle predette voci;
– i progettisti di lavori relativi alle attività edilizie connesse al cosiddetto «superbonus 110 per cento» devono adeguare i computi metrici ai prezzari regionali o, in alternativa, ai prezzi riportati nelle guide «Prezzi informativi dell’edilizia» edite dalla Dei, casa editrice del genio civile;
-per quanto riguarda i prezzari, importanti anche per attuare i criteri ambientali minimi, da una verifica sui siti istituzionali delle regioni, emerge una certa differenza nello stato di aggiornamento, con alcune regioni (ad esempio, Basilicata, Calabria) ferme al 2018, altre al 2019 (Puglia, Sardegna, Sicilia) e altre, come la Lombardia e la Toscana, che hanno aggiornato il documento al 2021;
–gli investimenti veicolati dalle misure di incentivazione fiscale hanno svolto un’azione particolarmente importante per il mercato del lavoro del comparto edilizio, compreso tutto l’indotto e i settori collegati, tenuto conto dell’impatto anche sulle politiche energetiche e ambientali, il ricorso a nuove tecnologie e la conseguente domanda di nuovi profili professionali che generano nuove entrate per l’erario, connesse al versamento di nuovi contributi previdenziali da parte delle imprese;
-si rileva che l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei materiali propri del comparto edilizio è al momento avvertito dalle associazioni datoriali quale possibile elemento di disinnesco del potenziale espansivo della misura agevolativa e degli altri bonus sull’economia.
–alle carenze di materiali e di manodopera, si aggiunge quindi quella delle opere provvisionali, il cui ruolo, tra l’altro, è quello di garantire la sicurezza delle maestranze;
–le imprese di settore, infatti, segnalano una situazione drammatica nel reperimento dei ponteggi indispensabili per avviare le opere previste dal Pnrr ed anche i nuovi lavori connessi al «superbonus 110 per cento». Tale difficoltà sta portando le imprese medesime a valutare l’acquisto di dette attrezzature all’estero, senza considerare che, nel nostro Paese, possono essere utilizzati esclusivamente i ponteggi che hanno conseguito, da parte del fabbricante, l’autorizzazione ministeriale per la produzione e l’impiego, come previsto dal decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, cosiddetto testo unico sulla sicurezza;
-va segnalato che, al fine di garantire maggiore qualità degli interventi realizzati, un conseguente incremento degli standard di sicurezza nei cantieri ed un progressivo rafforzamento delle strutture aziendali, occorre che lo Stato destini maggiori risorse per incrementare i sistemi di qualificazione delle imprese chiamate ad eseguire interventi complessi energetici e sismici, come peraltro già in vigore in altri contesti europei e, nel nostro Paese, per gli interventi privati di ricostruzione nelle aree colpite da eventi sismici.
Alla luce di tali considerazioni viene impegnato il Governo, tra l’altro, a (gli impegni sono 41):
-adottare iniziative anche normative per migliorare l’efficacia delle misure di incentivazione fiscale, prorogando il «superbonus 110 per cento» per tutte le tipologie di edifici ed abitazioni fino al 31 dicembre 2023 e al fine di mantenere la medesima aliquota fino al 2026, in coincidenza con il termine di attuazione del Pnrr, unicamente per gli interventi che usufruiscano dell’ecobonus, con il superamento di due classi energetiche, congiuntamente al sismabonus, con passaggio a due classi di rischio inferiori;
-adottare iniziative normative per prorogare al 31 dicembre 2022 l’accesso alla misura agevolativa per i soggetti di cui al comma 9, lettera b), dell’articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020 prevedendo una percentuale minima di avanzamento dei lavori alla data del 30 giugno 2022, indipendentemente dal valore dell’indicatore della situazione economica equivalente;
-adottare iniziative normative volte a prorogare, almeno fino al 2028, i bonus edilizi cosiddetti ordinari («sisma bonus», «bonus facciate», «bonus ristrutturazione», «eco bonus», «bonus verde» e «bonus mobili») nonché a prorogare, uniformemente alla scadenze previste per il «superbonus», l’applicazione dell’aliquota al 110 per cento agli interventi, eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi trainanti, per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici di cui all’articolo 16-ter del decreto-legge n. 63 del 2013, nonché per l’acquisto e installazione di impianti fotovoltaici di cui al comma 5 dell’articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020;
– adottare iniziative normative per prorogare al 2026 il cosiddetto «superbonus» rafforzato di cui al comma 4-ter dell’articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020 per la ricostruzione dei comuni interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dall’anno 2008;
– adottare iniziative normative per prorogare i termini relativi ai cosiddetti «sismabonus acquisti» e «supersismabonus acquisti»;
-adottare iniziative normative per prorogare al 2023 l’agevolazione del «superbonus» per la ristrutturazione degli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi, ove non sia possibile assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche, prevedendo che sia sufficiente dimostrare il conseguimento della classe energetica più alta, mediante l’attestato di prestazione energetica;
– adottare iniziative normative per potenziare l’attuale «ecobonus», prevedendo un aumento del 10 per cento in funzione di specifiche performance raggiunte della classe energetica dell’edificio (esempio; 70 per cento per A+; 80 per cento per A++, 90 per cento per A+++);
-adottare iniziative sul piano finanziario che consentano di incrementare fino a 130 mila euro per singola unità immobiliare l’ammontare delle spese sulle quali calcolare le detrazioni fiscali riconosciute per l’esecuzione degli interventi finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla ristrutturazione, ove gli interventi determinino il passaggio a due classi di rischio inferiori e di prevedere che, tra le spese detraibili per la realizzazione degli interventi di cui al presente capoverso del dispositivo, rientrino anche le spese effettuate per la locazione temporanea o l’utilizzo provvisorio di soluzioni abitative alternative per un limite massimo di spesa complessivo pari a 6.000 euro e per un periodo non superiore a un anno necessario per l’esecuzione dei lavori sismici;
– al fine di limitare l’ulteriore consumo di suolo connesso alla realizzazione di interventi di nuova costruzione, ad adottare iniziative normative che consentano di estendere l’applicazione degli incentivi edilizi agli acquirenti di unità immobiliari o immobili rimasti incompiuti a seguito di fallimento dell’impresa costruttrice e/o invenduti, con facoltà di cessione del credito corrispondente alla detrazione nei confronti dell’impresa costruttrice o di ulteriori soggetti privati, ovvero ad adottare iniziative per l’istituzione di fondi di garanzia o finanziamenti a tasso zero garantiti dalla Cassa depositi e prestiti, volti ad agevolare l’acquisto dei predetti immobili ai fini del completamento degli stessi, e da destinarsi prioritariamente a interventi di social housing;
– adottare idonee iniziative normative finalizzate a rendere obbligatorio il cosiddetto fascicolo del fabbricato o analogo documento tecnico, almeno per le nuove costruzioni e per gli edifici sottoposti a ristrutturazione;
-a porre in essere iniziative per prevedere adeguati finanziamenti/anche per il reclutamento di ulteriore personale preposto alla totale digitalizzazione della documentazione edilizia presente negli archivi comunali e nei catasti regionali, così da renderla accessibile e di facile consultazione;
– individuare apposite misure volte a promuovere corsi di formazione o di riqualificazione professionale di alto contenuto tecnico e tecnologico, anche mediante il coinvolgimento di università, di enti pubblici di ricerca e di qualificati enti pubblici e privati, nelle materie oggetto del «superbonus 110 per cento» rivolti ai beneficiari di reddito di cittadinanza di cui al decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, agli iscritti nei centri per l’impiego e nelle agenzie per il lavoro nonché per i dipendenti degli uffici tecnici dei comuni;
– adottare iniziative normative che consentano, in caso di utilizzo della detrazione fiscale, di modulare e rendere flessibili le quote, in base alla capienza reddituale e fiscale del contribuente, prevedendo che l’ammontare da portare in detrazione possa essere ripartito in un numero congruo di quote annuali, di importo variabile a seconda della capienza dell’imposta lorda, e considerando la possibilità di sospendere la detrazione nell’anno di riferimento a fronte di una incapienza reddituale che non consenta di usufruire del beneficio fiscale, con conseguente posticipazione di un anno o più anni del termine finale, nonché ad adottare iniziative normative per prevedere che il regime agevolato possa essere applicato anche alle posizioni contributive pendenti, considerata la grave situazione economica generata dall’emergenza sanitaria in corso e l’instabilità delle posizioni lavorative dei soggetti beneficiari nel corso del tempo;
– adottare iniziative per prevedere l’istituzione di un «bonus efficienza energetica» usufruibile con modalità autonoma rispetto al cosiddetto «bonus ristrutturazioni» e al cosiddetto «ecobonus», per fasce di reddito esenti da imposte, giovani coppie, famiglie indigenti o ulteriori categorie sensibili, come contributo una tantum a fondo perduto in misura non superiore al 65 per cento delle spese sostenute e fino a un massimo di 12.000 euro da utilizzare per interventi finalizzati alla riqualificazione dell’impianto termico e al miglioramento dell’efficienza energetica della propria unità immobiliare, quali il rinnovamento di finestre, infissi, schermature solari e altro;
– adottare iniziative per estendere l’agevolazione del «superbonus» anche ai casi di acquisto e posa in opera di sistemi di accumulo per impianti solari fotovoltaici installati anche precedentemente all’entrata in vigore dell’agevolazione, nonché di prevedere una detrazione del 50 per cento per l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo;
-adottare iniziative per estendere l’aliquota del 110 per cento anche per l’istallazione, contestuale alla realizzazione di interventi trainanti, di sistemi di protezione contro le cadute dall’alto di cui all’articolo 115 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81;
– adottare iniziative per estendere la detrazione agli edifici che presentano un’elevata superficie finestrata per interventi che raggiungono un’incidenza inferiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda qualora realizzati contestualmente alla sostituzione di infissi con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie finestrata dell’intero edificio, a condizione che i predetti infissi abbiano un valore di trasmittanza minore o pari ai valori riportati nella tabella 1 dell’allegato E del decreto del Ministero dello sviluppo economico del 6 agosto 2020;
-adottare iniziative per l’introduzione di incentivi in relazione alla revisione degli attuali requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici di civile abitazione, con particolare riferimento all’obbligo di utilizzo di materiali incombustibili per la costruzione e l’isolamento termo-acustico delle facciate, equiparando alla normativa europea i metodi e i criteri di valutazione delle classi di materiali per la prevenzione agli incendi;
-predisporre iniziative di monitoraggio e controllo dei prezzi delle materie prime e dei materiali propri del comparto edilizio, anche attraverso l’istituzione di un osservatorio preposto alla vigilanza dell’andamento dei prezzi delle materie prime e dei materiali comunemente impiegati nell’edilizia, al fine di garantire una maggiore trasparenza, nonché la tutela di tutti i soggetti della filiera ed un regime di aggiornamento automatico in termini percentuali dei prezzari regionali;
– promuovere un confronto con gli altri Paesi dell’Unione europea e con la Commissione europea per monitorare le dinamiche dei prezzi delle materie prime e dei materiali da costruzione, anche per introdurre misure di prevenzione di fenomeni speculativi e di sostegno, anche finanziario alle imprese;
– adottare iniziative urgenti, per quanto di competenza, in accordo con la Conferenza Stato-regioni, per pervenire ad un regime di aggiornamento automatico in termini percentuali dei prezzari con cadenza almeno semestrale per quanto riguarda i materiali connessi all’attività di costruzione da applicare sia al settore degli appalti pubblici, che a quello degli interventi che beneficiano delle agevolazioni fiscali (ristrutturazioni; «bonus facciate»; «ecobonus 110 per cento»; «sismabonus 110 per cento») e a quello della ricostruzione nelle aree colpite da eventi sismici;
-adottare iniziative per prevedere, per i materiali da costruzione, adeguate modalità per compensazioni, in diminuzione, con procedura avviata d’ufficio dalla stazione appaltante, o in aumento, su proposta dell’appaltatore, nel caso anche a valere sulle somme a disposizione delle stazioni appaltanti, sui ribassi, degli imprevisti e altro;
– adottare iniziative volte a istituire un fondo per l’adeguamento dei prezzi sul modello di quello cosiddetto «salva opere», qualora, in caso di insufficienza delle risorse in capo alla stazione appaltante, si debba intervenire per assicurare la copertura economica in caso di aumenti certificati dei prezzi con rimodulazione delle somme spettanti all’appaltatore, garantendo la parità di accesso per la piccola, media e grande impresa di costruzione, nonché la proporzionalità, per gli aventi diritto, nell’assegnazione delle risorse;
– adottare iniziative anche normative volte ad introdurre adeguate misure per accelerare la tempistica per il rilascio dell’autorizzazione ministeriale per la produzione e l’impiego dei ponteggi, come previsto dal decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 cosiddetto Testo unico sulla sicurezza, nonché ad adottare iniziative per aggiornare la normativa vigente in modo da permettere l’uso di ponteggi regolarmente adoperati in altri Paesi europei, con le stesse procedure e abilitazioni richieste nel Paese di produzione e di valutare l’opportunità di predisporre le nuove linee guida che definiscano il «progresso tecnico» dei ponteggi fissi;
– adottare iniziative per estendere i prezziari già previsti per il «superbonus 110 per cento» a tutti i bonus edilizi;
– individuare un sistema di qualificazione per le imprese impegnate nell’esecuzione di interventi di riqualificazione edilizia sostenuti da incentivi pubblici;
– inviare, con cadenza annuale, alle commissioni parlamentari competenti per materia un rapporto che illustri e documenti le frodi rilevate nel settore delle agevolazioni fiscali e delle cessioni dei crediti legate ai bonus edilizi.